Chi fa business online si sarà reso conto fin da subito che, generalmente, solo una piccolissima parte del traffico sul proprio sito di e-commerce si conclude con una conversione (acquisto, contatto, iscrizione etc...) già alla prima visita. Questo in effetti accade solo nel 2% dei casi.
Per questo esiste il remarketing, ovvero quella tecnica con la quale le aziende possono restare visibili a quei potenziali clienti che, per un qualsiasi motivo, hanno deciso di non portare a termine subito un acquisto o un'azione rilevante come contattare l'azienda.
Il remarketing (detto anche retargeting) è una forma di pubblicità online a pagamento creata per connettersi con le persone che hanno già interagito precedentemente con il nostro brand. In sostanza utilizzando degli appositi strumenti, possiamo decidere di investire la nostra pubblicità su un pubblico composto da quelle persone che hanno già visitato il nostro e-commerce o la nostra app, hanno mostrato interesse all'acquisto dei nostri prodotti ma non hanno fatto ancora il passo decisivo.
Il nostro obiettivo è quello di mostrare a questi clienti “indecisi”, annunci pubblicitari contenenti proprio gli stessi prodotti che hanno visualizzato ma non ancora comprato, in modo da facilitare il completamento dell’azione d’acquisto interrotta. Ovviamente la nostra azione nell'annuncio pubblicitario può essere totalmente personalizzato ai base alle esigenze di ogni sito aziendale, ecommerce e non ecommerce.
Le campagne pubblicitarie di remarketing online si basano sull'utilizzo dei cookie per trovare il proprio pubblico di riferimento. Non appena l'utente entra sul nostro sito, viene associato ad un codice identificativo, che lo seguirà in tutti i suoi passi sul internet. Il codice genera a sua volta un cookie capace di tracciare l'utente anche in tutte le pagine esterne al nostro sito permettendo così al nostro prodotto di essere visibile in punti diversi della rete.
Le statistiche parlano chiaro: fare remarketing è efficace perché ci permette di concentrare i nostri investimenti pubblicitari sulle persone che hanno già visto e visitato il nostro marchio. Il ritorno dell'investimento pubblicitario (detto anche ROI) è dimostrato che è molto più elevato rispetto ad altri tipi di campagne sui canali digitali. In sostanza, mostrare pubblicità agli utenti che hanno manifestato interesse alla nostra attività e/o prodotti sembra davvero essere il miglior modo per farli ritornare da noi, con elevate percentuali di conversione in acquisto.
Ci sono vari strumenti che possiamo utilizzare per attivare e gestire le nostre campagne di remarketing. Quelli più utilizzati perché capaci di garantire i migliori risultati sono Google e Facebook.
Nel primo caso bisogna utilizzare Google Ads, il software che permette di inserire spazi pubblicitari all'interno delle pagine di ricerca di Google e altri siti (rete di ricerca o rete display). Per impostare una campagna di Google Ads è necessario entrare nell’omonimo sito e configurare un account con il nostro indirizzo web. Otterremo un codice da immettere in seguito su tutte le pagine del nostro sito.
Molti CMS come Wordpress contengono già plugin che permettono l’immissione automatica del codice nelle varie pagine del sito. Questi tag di remarketing serviranno a far capire al sistema di Google Adwords quali utenti hanno visitato il nostro sito e su quali pagine. Una volta effettuati i tag si creeranno le varie lead, cioè le diverse liste di utenti visitatori. In questo modo saremo abilitati a fare remarketing generalizzato e anche a decidere di agire in modo specifico per le caratteristiche degli utenti o per i loro comportamenti.
Altrimenti potremmo utilizzare il remarketing su Facebook, in modo tale da mostrare i nostri annunci sul social network a chi ha visitato il nostro sito. Per fare una campagna retargeting su Facebook bisogna installare sul sito un pixel di monitoraggio fornito dal social che ha la stessa funzione che ha in Google Ads: quella di tracciare conversioni al fine di ottimizzare campagne e analizzare i risultati.
Queste informazioni vengono inviate a Facebook, che tramite algoritmi interni riesce a risalire all’utente che ha compiuto l’azione per la quale è stato tracciato (naturalmente deve essere registrato a Facebook). Questa particolarità rende Facebook la piattaforma di remarketing più potente al mondo. Il fatto di risalire all’utente tramite l’account Facebook consente di tracciare con precisione i movimenti cross-device. Cioè è possibile raggiungere lo stesso utente anche se cambia dispositivo o browser. Le azioni tracciabili con il pixel di retargeting possono essere le più disparate, dalla semplice visualizzazione di pagina alla lead generation o ad un’azione custom a cui siamo noi stessi a dare un nome e un valore.
Che si decida di utilizzare Google o Facebook o entrambi, ci sono dei consigli da tenere a mente per fare un buon remarketing.
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