Negli ultimi mesi si parla sempre più spesso di ChatGPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer. Si tratta di un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning in grado di portare avanti conversazioni con utenti umani.
Il prototipo è stato sviluppato da OpenAI, un'azienda fondata da Elon Musk nel 2015, e consiste in una finestra di dialogo intuitiva e facilmente utilizzabile in cui l’utente può porre una domanda e ricevere, in modo immediato, la risposta.
Uno dei punti di forza dei sistemi di intelligenza artificiale è la capacità di processare un enorme quantitativo di dati in tempi molto brevi, grazie all’abilità di creare schemi ricorrenti che possono essere utilizzati più volte in operazioni simili.
Un altro importante vantaggio di Chat GPT è la sua capacità di “imparare” dalla conversazione che ha con gli utenti; in questo modo il sistema è in grado di adattarsi a diversi stili di interazione e di offrire risposte sempre più pertinenti e personalizzate.
Chat GPT rappresenta un prototipo molto avanzato di interazione uomo-macchina, che fino a qualche anno fa non sarebbe stato immaginabile; ma quali sono i possibili risvolti futuri?
Il sistema d’intelligenza artificiale Chat GPT è in grado di sostenere conversazioni in linguaggio naturale: può rispondere a domande dirette, ma non solo. Chat GPT ha la possibilità di formulare testi, di completarli a partire da un input iniziale o di scrivere un codice di programmazione da zero.
Inoltre, tramite il sistema è possibile ricevere traduzioni multilingue accurate in tempo reale.
Lo strumento può anchee essere utilizzato per misurare il sentiment di un testo, grazie alla capacità di giudicarlo positivo, negativo o neutro.
L’utilizzo di ChatGPT, dunque, può essere molto interessante in relazione all’analisi e al monitoraggio dei contenuti diffusi sui social network: ad esempio, è possibile controllare o contenere episodi di razzismo, ma si può anche mettere in luce la percezione che i consumatori hanno di un determinato brand.
ChatGPT, infine, può anche creare brani musicali, fare analisi di mercato, creare modelli matematici per fare previsioni meteo, fare ricerca scientifica. Sono migliaia le possibili applicazioni dello strumento; spesso il limite è la fantasia dell’utente che lo usa.
Sembra che ChatGPT abbia tutte le carte in regola per sostituire facilmente il lavoro di un essere umano, ma siamo sicuri sia davvero così?
Come ogni modello di intelligenza artificiale, anche ChatGPT ha i suoi limiti.
In primis, può succedere che il sistema produca delle risposte decontestualizzate o prive di senso.
Correlato a questo primo limite, ne evidenziamo un altro: spesso il modello risulta verboso, ripete termini o intere frasi.
Infine, ChatGPT, pur essendo un sistema allenato alla conversazione con umani, non possiede la capacità di porre domande nel momento in cui non comprende pienamente la richiesta dell’utente, ma procede, piuttosto, interpretando la domanda, spesso fraintendendola.
I limiti sopra evidenziati mettono in luce l’essenza di un'intelligenza artificiale, distante dalle capacità dell’essere umano, motivo per cui è importante utilizzare consapevolmente ChatGPT.
Al momento, quindi, ChatGPT deve essere utilizzato con forte pensiero critico per evitare di incappare nei limiti di questo potente strumento artificiale.
Bisogna sottolineare che ChatGPT è uno strumento dalle potenzialità estreme e se messo in mano ad utenti “furbi o malintenzionati”, può essere utilizzato in modo non etico o non “corretto”. Ad esempio, può facilitare la produzione e la diffusione di fake news, manipolazioni di sondaggi, bot o creazione di virus informatici.
Ora la palla sta passando a noi umani, non ci resta che vedere se saremo in grado di utilizzare degnamente questa grande opportunità o se creeremo situazioni spiacevoli, come purtroppo spesso accade.