Per conoscere gli elementi chiave che rendono ottima la comunicazione nella nuova era digitale è necessario, in primo luogo, conoscere i cambiamenti che sono stati portati dal digitale negli ultimi anni. In primis, si può affermare che sono cambiati i modelli di business e che sono emersi nuovi mercati.
Il nuovi modelli di business creano valore sulle tecnologie digitali, spostando le fasi di acquisizione e di distribuzione sul digitale. Nello specifico, l’unique selling proposition, che contribuisce ad orientare le scelte di branding e di marketing aziendali, viene creata digitalmente. Inoltre, l’era digitale ha dato largo spazio ai modelli di business in abbonamento, che prevedono il pagamento di un’importo mensile o annuale per usufruire del prodotto o servizio senza possederlo. Le grandi aziende, inoltre, ampliano i propri modelli di business diversificando la produzione e, molto spesso, generando nuovi mercati.
Tra i cambiamenti portati dall’era digitale troviamo la nascita della sharing economy, la personalizzazione online, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle recensioni UGC (generate dagli utenti).
In questo quadro complesso e in continua evoluzione, cambia necessariamente la modalità di comunicazione aziendale che non è più unilaterale, ma multilaterale: i consumatori interagiscono con il brand.
La grammatica della nuova comunicazione digitale impone, prima di tutto, un dialogo bidirezionale, che deve essere sostenuto con la consapevolezza di possedere sempre un pubblico attivo che ascolta ed interagisce. Si parla, dunque, di comunicazione many to many, che sostituisce la comunicazione one to many.
Le vecchie logiche del marketing sono ormai ribaltate: quello che una volta era il bersaglio delle comunicazioni, il target, diventa pubblico attivo.
Un’altra regola fondamentale da considerare per ottenere una buona comunicazione digitale è la logica dell’experience.
Oggi l’esperienza del prodotto vale molto più dei suoi benefici; il prodotto/servizio non è più sufficiente, si ricerca l’immersività, che consente di far vivere al consumatore un’esperienza unica e memorabile.
Una buona brand experience permette di instaurare una solida relazione con i clienti, che va oltre la dimensione puramente utilitaristica, di coinvolgerli emotivamente e di avvicinarli ai valori aziendali.
I brand, quindi, si trovano a competere per l’esperienza e, nello specifico, cercano di plasmare l’esperienza stessa dell’utente.
Questo rende sempre più difficile individuare i competitor che, dunque, non sono più solo coloro che appartengono alla stessa nicchia di mercato ma, potenzialmente, molti di più, perché qualunque brand è competitor nel dare forma all’esperienza delle persone.
Infine, anche i nuovi mercati emergenti contribuiscono a rendere difficile l’individuazione corretta dei competitor aziendale: è necessario essere lungimiranti e guardare oltre al mercato presente per individuare chi potrebbe entrare sul mercato con una valida alternativa per il target di riferimento.