Con 500 milioni di utenti nel mondo, Telegram è diventata una delle app più scaricate e usate anche in Italia per promuovere la propria attività. Questa applicazione infatti ha tutto il potenziale per essere un valido alleato di marketing. Viene usata soprattutto dalle nuove generazioni e non solo: creando gruppi o canali può davvero essere un grande strumento di diffusione del proprio brand tra le persone.
Una delle sue peculiarità, che la rendono molto diversa dai suoi competitor, è quella di avere dei piccoli programmi interni – i cosiddetti Bot – che sfruttando il potere crescente dell’intelligenza artificiale, permettono agli utenti di interagire con l’azienda esattamente come farebbero con un addetto all’assistenza clienti in carne ed ossa. I Bot si frappongono esattamente tra l’azienda e l’utente, come canale di gestione delle prime fasi di contatto e di servizio clienti, fruizione dei contenuti e acquisti. Per i consumatori i Bot rappresentano oggi uno strumento di interazione rapida, immediata e conveniente. I report ci dicono che sono il canale preferito dall’85% dei clienti per ottenere risposte a semplici domande, secondi solo alle interazioni face-to-face, ma comunque preferiti a e-mail o form online, chat con operatori, telefono e social media.
Generalmente i Bot di Telegram vengono creati da programmatori esterni e si presentano sotto forma di veri e propri profili, dietro ai quali si nasconde un programma che offre risposte agli utenti che scelgono di interagire con loro. Sono molto sicuri, infatti non possono vedere il nostro numero di telefono (a meno che non si scelga di condividere questa informazione) ma solamente nome e foto del profilo.
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Per trovare un Bot su Telegram e cominciare a interagire, basta utilizzare la barra di ricerca posta in alto nell'applicazione. Sull’app non è presente una selezione in cui sono raccolti tutti i bot esistenti, quindi per trovare quelli più adatti alle nostre esigenze possiamo fare una ricerca sul web, iscriversi a un canale dedicato su Telegram oppure chiedere consiglio ad altri utenti. Interagire con questi programmi è davvero semplice. Cerchiamo il Bot nella barra di ricerca, lo selezioniamo e possiamo avviare la conversazione. Generalmente sulla pagina del Bot vengono indicate anche le istruzioni per interagire in maniera corretta.
In alcuni casi, inoltre, Telegram mette a disposizione anche il tasto “Arresta Bot” nella pagina del profilo di quest’ultimo, oppure sono gli stessi sviluppatori a mettere a disposizione dell’utente dei comandi in grado di disattivare il programma. È inoltre possibile aggiungere i Bot ai gruppi che creiamo. Generalmente i Bot possono solamente visualizzare il contenuto inviato nel gruppo e destinato a loro, ma alcuni sono in grado di vedere tutti i messaggi condivisi all’interno della chat (in questo caso, di fianco al Bot vedremo la dicitura “Ha accesso ai messaggi”). È sconsigliato però aggiungerli qualora il gruppo di nostra proprietà contenga informazioni sensibili che non dovremmo condividere con estranei.
Chiaramente in base alla complessità delle istruzioni con cui sono stati programmati, cambia anche il livello di interazione che l’utente reale può avere con essi.
Queste interazioni avvengono infatti allo scopo di far svolgere a un Bot una specifica azione. Ad esempio:
Gli scopi sono davvero molto diversi tra loro, tra gli altri la possibilità di recuperare notizie su uno specifico argomento, generare link, notificare cali di prezzi o disponibilità di prodotti sugli store online e molto altro ancora.
Rubisco, forte della sua lunga esperienza, progetta e studia soluzioni su misura per creare e rendere operativi bot Telegram integrati con le piattaforme informatiche aziendali e con qualsiasi servizio API esistente.